I giorni che seguono ad una strage, alcune persone mi dicono che frequentare il Centro Commerciale a loro fa paura. Hanno paura per loro stessi, ma soprattutto per i figli, hanno paura di venire coinvolti o di trovarsi in situazione che solitamente vedono in tv. Me lo dicono candidamente, non pensando che io nel Centro Commerciale ci lavoro, io mi ci reco quasi ogni giorno e ci sto molte ore. Quando glielo faccio notare diventano silenziosi, il pensiero non li aveva nemmeno sfiorati. Non pensano che le persone nonostante tutti gli attentati avvenuti ultimamente in vari posti, metropolitane, uffici, locali, stadi, ecc…, continuano ad andare a lavorare. Non ci si può fermare, non ci si deve fermare, non possiamo permetterci di fermarci.
Io non ci penso, non voglio vivere col terrore di andare a lavorare, che vita sarebbe? Non voglio vivere pensando continuamente che io e la mia famiglia potremmo essere vittima di un attentato, ciò non toglie che il pensiero nasce spontaneo e ogni volta che entro in un locale nuovo, il mio primo pensiero è individuare le posizioni delle varie uscite di sicurezza. Sembra un discorso banale, ma gli attentanti, seppur in modo impercettibile, pur non avendoci coinvolti direttamente, hanno comunque modificato la nostra vita.
Non so pensare a tutte le persone coinvolte, a coloro che si sono trovati in mezzo alla tragedia , a coloro che sono fuggiti in preda al terrore, a coloro che hanno perso qualcuno, a coloro che portano cicatrici sul corpo e nel cuore. Quanta forza ci vuole per continuare ad andare avanti? Quanta forza ci vuole per vivere la quotidianità senza aver paura? Quanta forza ci vuole per non perdere la fiducia nel prossimo? Tremo solo al pensiero. E’ una forza che non so è nelle mie capacità avere.
Sicuramente questo periodo lascerà un segno nella storia e in ciascuno di noi. Il pensiero che mi fa continuare sperare è che: la storia è ciclica. Se guardiamo indietro, di periodi neri ce ne sono stati un’infinità, ma l’essere umano si è sempre risollevato (per poi ricadere). Il bene ed il male si contendono da sempre il nostro essere. A noi non resta che “fare il tifo” per il primo, seminando amore nel nostro piccolo mondo. Buona domenica.
Mi piacePiace a 1 persona
Penso che il segreto stia proprio nell’ultima tua frase, cercare di seminare cose positive, nonostante tutto.
Mi piaceMi piace
Ho avuto pensieri simili a Vienna. Abbiamo preso ogni giorno la metropolitana e il pensiero di un uomo bomba c’è stato sempre. Soprattutto mi sono sorpresa a guardare con diffidenza gli uomini di razza mediorientale, perchè poi alla fine sembrano essere sempre e solo loro colti da questi raptus di follia. Li guardavo senza volerli guardare davvero, mi sembrava così scorretto osservarli in cerca di zaini dall’aria sospetta, oppure di rigonfiamenti strani sotto le t-shirt. Eppure all’inizio l’ho fatto. Poi ho smesso. Alla fine subentra l’abitudine, alla folla, alle loro facce, alle razze diverse.
Non ho detto nulla, non volevo spaventare i bambini o far sorgere in loro diffidenza e chiusura verso le altre razze. Mi sono tenuta tutto per me, ho vinto la paura e la diffidenza e mi sono ripresa la mia libertà di girare il mondo e godermelo con la mia famiglia.
Mi piaceMi piace
Purtroppo i fatti condizionano le nostre menti e vediamo nelle persone mediorientali coloro che seminano il panico e la morte, ma sono solo una piccolissima parte, i più si sbattono come noi per avere una vita diversa, una vita migliore, per avere la pace.
Mi piacePiace a 1 persona
Esatto.
Mi piaceMi piace
Io sono tra quelle terrorizzate al pensiero e cerco di allontanarlo sto pensiero che mi rovinerebbe la quotidianità, e in tutta onestà, in parte me la rovina purtroppo. Spero si fermi presto questa strage continua.
Mi piaceMi piace
Io credo che gli attentati non si fermeranno mai, ci saranno sempre in qualche parte del mondo. Qui ne siamo più toccati perchè sono troppo vicino a noi, ma le guerre non avranno mai fine. Purtroppo.
Mi piaceMi piace
Capisco benissimo… Anche io non ci penso, ma fatti come quelli di Nizza, a me cosi vicini, mi fanno riflettere tanto. Non è bello vivere nella paura, o pensare di non poter uscire di casa. Ma capisco anche chi fa questa scelta e evita posti a rischio, nonostante per me quello non sia vivere!
Mi piaceMi piace
Alla lunga non credo si possa evitare i posti che aggregano persone. Lo puoi fare all’inizio, quando sei colpito dalla notizia, dalla tragedia, dalla morte, ma la vita l’ha vinta su tutto e, come ben sappiamo, la vita, nonostante tutto, va avanti, sempre. Per fortuna!!!
Mi piacePiace a 1 persona
Questi brutti pensieri vanno allontanati, anche se spesso non è facile. Per noi che viviamo spesso in aeroporto e in paesi un po’ complicati è ancora più difficile allontanare la paura, ma non si può vivere nel terrore.
Mi piaceMi piace
Hai ragione. Non si può, non è giusto nemmeno nei confronti delle generazioni future. La speranza no deve mai mancare, anche se c’è ben poco da sperare.
Mi piaceMi piace
E’ difficile vivere senza paura…….ma è anche vero che dobbiamo pur vivere…..
Mi piaceMi piace
E cercare di vivere al meglio, nonostante tutto.
Mi piacePiace a 1 persona
Ne parlavo nei giorni scorsi con mio marito, con mio fratello…siamo indubbiamente e inevitabilmente condizionati dalla paura di questi atti terroristici. Credo che non si possa fare finta di non avere paura, appunto. Piuttosto bisogna avere il coraggio di superarla, questa paura, per quanto è possibile. Anche perchè, come hai scritto in una precedente risposta ,attentati del genere ce ne saranno sempre, in un posto o in un altro del mondo.
Un bacio, Moky
Mi piaceMi piace
Giusto l’altro giorno a Monaco un ragazzo ha sparato alla folla in un centro commerciale. La notte, prima di dormire, ho pensato ad un piano di fuga se dovesse succedere nel mio. Ti sembra normale? Che tristezza.
Mi piaceMi piace
Anche io ho tanta paura, l’altro giorno pranzando al Mac, mi sono,resa conto di aver fatto tutto in fretta e furia e mentre mangiavo mi guardavo intorno. Di mio sono molto fatalista e per questo non voglio pensare alle situazioni normali e quotidiane della vita, come “rischiose” ma è inevitabile che il timore sia vivo
Mi piaceMi piace
Sono stata alla Mostra del Cinema di venezia, c’erano talmente tanti controlli che più che rassicurarmi, mi mettevano agitazione 😉
Mi piaceMi piace