Ogni giorno vedo centinaia di persone, vanno, vengono, tornano. Alcune persone entrano in negozio, scelgono, pagano e se ne vanno, altre gironzolano a lungo in cerca di un regalino adatto per qualcuno e solitamente lo trovano. Abbiamo molteplici articoli, ma alcuni clienti hanno delle idee ben precise ma un po’ insolite, ecco le richieste di questi giorni:
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Vita da commessa: Richiesta divertente
Oggi è una giornata strana, un po’ moscia, poca gente, vuoi per il caldo, vuoi perchè sono in piscina o al mare o in montagna o chiusi in casa o dove meglio credono, di clienti ne giran pochi e molti dei pochi che girano si trascinano nei corridoi senza meta, ma abbiamo anche chi fa richiestre strane. Continua a leggere
Vita da commessa: dimenticanze che diventano furti
E’ successo poco fa.
Una bambina era seduta sulle panchine fuori dal negozio dove lavoro, si stava mangiando tranquilla il suo gelato. E’ entrata per acquistare il regalo ad un’amichetta. Continua a leggere
Vita da commessa: profumi e puzze
Avere a che fare con il pubblico non è semplice, lo sapete, la gente è variegata, un po’ come i colori, danno risposte maleducate, si mostrano indispettite anche quando non dovrebbero, fanno domande strane, stranissime e….. a volte profumano, altre puzzano. Continua a leggere
Vita da commessa: per 10 centesimi
Vita da commessa : chi rompe paga e i cocci sono suoi?
Le persone quando entrano nel negozio toccano tutto. Ho migliai di articoli, alcuni molto curiosi, altri simpatici e la tendenza delle persone è prenderli per guardarli, giustamente penserete voi, se devono acquistare, devono anche guardar bene l’articolo, ma questo va fatto con accortezza, con attenzione. Continua a leggere
Vita da commessa: Furti in negozio
Non capita spesso, ma a volte qualcuno ruba. Quando mi accorgo del furto, ci resto davvero male. Questa volta però hanno superato il limite. Continua a leggere
Vita da commessa : Domenica è sempre domenica
Sono molti anni che lavoro e per più di 20 anni la domenica è stata un giorno festivo, un giorno dedicato al riposo, alle gite, alla famiglia. Da cinque anni non è più così, la domenica per noi è giorno lavorativo. Nonostante sia così da tempo, questa cosa non sono ancora riuscita a metabolizzarla, a digerirla, ad accettarla, quando sono di turno la domenica e devo passare tutta la giornata in negozio, sono di malumore, ma di brutto.
Mi gira per ore una canzoncina in testa: Dammi una lametta che mi taglio le vene…
Non è un buon segno, vero?
Vedere le famiglie a passeggio in galleria con amici e parenti, che ridono, che se la raccontano, mi rende ancor più triste.
Da bambina ero abituata a questa cosa, mia mamma era infermiera, mio papà turnista, quindi capitava spesso che la domenica uno dei miei genitori non ci fosse, se non addirittura tutti e due. Mi sarebbe piaciuto non riproporre questa dinamica nella mia famiglia e per più di vent’anni ci siam riusciti, ma non ora.
Vorremmo ritrovare la domenica come giorno della famiglia, ma nonostante i vari sforzi, siamo ancora qui a smazzarci la domenica chiusi all’interno di un negozio e la canzoncina nella mia testa si ripete all’infinito.
Notate nella foto come la persone agiscano da pecoroni. Uno lascia il carrello sul marciapiede accanto al muro e tutti gli altri, per non fare tre metri a piedi, vi agganciano il loro, invadendo la strada, obbligando le macchine ad invadere la corsia opposta.
Notare che dietro l’angolo c’è la tettoia attrezzata dove riporre i carrelli.
Vita da commessa: che lapsus!!!!
Vita da commessa: ciò che vedi tu non è ciò che vedo io e nemmeno ciò che è in realtà
Buone Feste a tutti voi che mi leggete.